Maledetta Milano, mi manchi


Maledetta Milano, mi manchi!

Mi sono svegliata così questa mattina, come tante altre mattine. Ho ripensato spesso, ora che non ci abito più, al mio rapporto con quella città stressante, complicata, impietosa, ma allo stesso tempo maledettamente affascinante e complessa. 
Ho provato a dare una forma, un volto ai miei pensieri sulle due città nelle quali è andata in scena la mia vita. Bolzano è come una famiglia calda e amorevole, quella in cui tornare la sera, quella che riempie la tua quotidianità di profumi conosciuti e comodi momenti di serenità. Milano… Milano è quella donna sfrontata che ti passa di fianco con mille false promesse, ma dagli occhi e labbra magnetici. 
Quel tipo di donna che qualsiasi uomo sa essere pericolosa e imprevedibile, quel tipo di donna che qualsiasi uomo che ama la sua famiglia sa di non dover nemmeno guardare, perché irresistibile. 
E cerchi di non pensarci. E poi un giorno di pioggia, quando quell' uomo pensa che non c’è niente di più bello della sua famiglia ed è li alla fermata dell’autobus, magari con le borse della spesa e un regalo per i suoi figli ecco che la vede, lì, con le scarpe col tacco rosse e lo sguardo che come lei nessuna mai. Basterebbe seguirla e lei ci starebbe. Solo per una notte. Una sola notte. Ed è devastante. 
Così come quando sprofondata nel divano con un tazza di tè a pensare che non vorrei essere in nessun altro posto, mi compare un video musicale ambientato sui Navigli, leggo un post con un’immagine del Duomo e inizio a pensare… metto a posto dei documenti delle bollette nei faldoni e mi ritrovo le tasse dell’università statale e sospiro… e ripenso ai messaggini: troviamoci in corso alle 17… ecco mi ritrovo a pensare a quella maledetta Milano che mi ha dato tanti di quei calci nel sedere, che mi ha fatto piangere, mi ha fatto soffrire, ma mi ha fatta vivere. 
E mi sento quell’uomo alla fermata dell’autobus che non sa che fare…

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